Cappero - Capparis spinosa delle capparaceae, è un piccolo arbusto o suffrutice ramificato a portamento prostrato ricadente.
E' facile vedere questa pianta abbarbicata ai muri; le antiche mura di Roma ne sono cosparse in abbondanza ed è possibile notarne la fioritura.
Nell'Italia meridionale sono molto diffusi nei terreni incolti o in quelli appena arati, dove crescono spontanei; mentre, in particolare a Pantelleria, vengono coltivati per una produzione a livello industriale.
Dei capperi vengono usati i boccioli - i capperi veri e propri - e i frutti detti cucunci. I capperi che si usano in cucina, quelli più o meno piccoli, non sono i frutti, bensì i boccioli chiusi che, se non raccolti, si apriranno in bellissimi fiori; un pò come i cardi e i carciofi.
I frutti, invece, sono più grandi, quasi dei piccoli cetriolini oblunghi, che, come questi, vengono conservati sottaceto per accompagnare gli aperitivi.
Non tutti sanno che c'à un'altra parte della pianta del cappero che è commestibile; sono le cimette tenere dei rami, ma per renderle gustose occorre una certa lavorazione in quanto appena raccolte sono spinose e amare. Pertanto per prima cosa occorre eliminare tutte le spinette dai germogli; poi bisogna passarle un attimo nell'acqua bollente, quindi sciacquarle nell'acqua fresca finchè non si avverte più l'amaro; solo allora si possono conservare nei barattoletti sott'olio o sott'aceto.
Vengono usate negli antipasti insieme alle olive, ai fungh sott'olio,alle melanzane ecc., oppure nelle insalate. Specialmente chi le ha preparate, in considerazione del lavoro che ha compiuto tra il raccoglierle (in piena estate), pulirle delle spine con conseguenti punzecchiature ,ammorbidirle, addolcirle, condirle, invasarle... le trova molto gustose.