Il Rosmarino - Rosmarinus officinalis delle Lamiaceaea , già Labiatae è una pianta arbustiva sempreverde spontanea nell'area mediterranea, diffusa dalle zone litoranee, alla macchia mediterranea fino all'entroterra, dal livello del mare alle zone collinari per spingersi ai bacini dei laghi prealpini.
I fusti sono legnosi, di colore marrone chiaro, molto ramificati; le foglie lineari sono verde scuro nella pagina superiore e biancastre in quella inferiore; i fiori ( salvo alcune varietà ) sono azzurro malva e sbocciano da marzo a ottobre. Ha un apparato radicale molto profondo e per questo è di grande aiuto nel contenimento del terreno in argini, scarpate, pendii.... E' abbastanza facile moltiplicarlo per talea, oltre che per semina o divisione della pianta.
E' coltivato principalmente come pianta aromatica ( non può mancare in nessun orticello e, magari un piccolo vaso, è presente su ogni terrazzo); svolge anche funzione ornamentale: nella seconda foto si possono vedere, tra gli altri, il Rosmarinus officinalis albiflorus o albus ( dai fiori bianchi) e il Rosmarinus officinalis prostratus - rosmarino prostrato o ricadente o Rosmarinus lavandulaceus i cui rami crescono parallelamente al suolo e perciò adatto per coprire il terreno.
L'origine del nome è alquanto controversa: può derivare da
ros = rugiada e marinus = del mare - rugiada del mare
rosa = rosa e marina = del mare - rosa del mare
rhus = arbusto e marinus = del mare - arbusto di mare
rops = arbusto (in greco ) e myrinos = odoroso - arbusto odoroso.
Quel che è certo è che è la spezia più usata nella cucina mediterranea: vengono usati sia i fiori per aromatizzare le insalate, che le foglie da usare preferibilmente fresche, ma anche essiccate che perdono, però, una parte della loro fragranza.
Nella cucina il suo campo di applicazione è vastissimo; con esso viene arimatizzato il pane nelle sue varie forme: focacce, pizzette,grissini,tarallucci, crackers ecc...; accompagna i primi piatti: a titolo esemplicativo, zuppe di legumi, risotti alle erbe....;nelle carni si usa negli arrosti, nella preparazione alla cacciatora, nella porchetta...; insaporisce le patate e quant'altro rendendo tutti i cibi, oltre che più gustosi, anche più digeribili.
Io, personalmente, ho due ricordi in particolare legati al rosmarino; il venerdì santo e per il pranzo della vigila di Natale, mia madre preparava, immancabilmente tutti gli anni, la minestra di pasta e ceci con abbondante rosmarino ( non è che mi facesse impazzire; se ci penso sento ancora le foglioline sotto i denti! ).
Il secondo ricordo è più gradevole: a casa mia si usavano molto dei piccoli pesci di lago - i lattarini - ed altri pesciolini spinosi chiamati pesci di fosso; una volta infarinati e fritti venivano messi a macerare in una marinata fatta di aceto, aglio, fette di limone, salvia e rosmarino; dopo un pò di tempo si potevano mangiare interi con tutta la testa e le spine che si erano nel frattempo ammorbidite; erano una vera squisitezza!
Esistono numerose storie o leggende legate a questa pianta,
Gli antichi Greci e i Romani la coltivavano come simbolo dell'immortalità dell'anima: Ovidio, nelle Metamirfosi, narra la storia della principessa di Persia Leucotoe, la quale fu sedotta da Apollo e per questo venne uccisa dal padre e sepolta: Ma i raggi del sole penetrarono nella sepoltura fino a raggiungere le spoglie della sventurata che, riscaldate dal essi, si trasformarono in una pianta dall'intensa fragranza e dai fiori azzurro-lilla.
Secondo una leggenda dei tempi del cristianesimo, i fiori del rosmarino, originariamente, erano bianchi; durante la fuga in Egitto alla Madonna cadde il mantello, che, come tutti sanno, è di un bel color celeste, su una pianta fiorita di rosmarino: da allora i fiori di questa pianta divennero del colore del mantello di Maria.
Nel medio evo si bruciavano i suoi ramoscelli nelle stanze degli ammalati nella convinzione che i fumi da essi sprigionati purificassero l'aria; durante le pestilenze si portavano indosso dei ramoscelli da annusare per allontanare il morbo.
Il rosmarino è uno stimolante del sistema cardiocircolatorio e del sistema nervoso centrale; si racconta che Napoleone usasse continuamente una bevanda a base di rosmarino per stimolare la concentrazione; propabilmente questa bevanda gli ricordava la sua Corsica, terra dove questa pianta alligna in maniera prepotente.
Il rosmarino è, inoltre, un ingrediente di molte ricette magiche, spesso afrodisiache; la più conosciuta è l'Acqua della Regina d'Ungheria o Elisir di Giovinezza.
Si dice che la regina Isabella d'Ungheria, intorno al 1370, ormai ultra settantenne e piena di rughe, colpita dalla gotta, ebbe in dono da un alchimista una pozione magica - un preparato farmaceutico ottenuto per azione dell'alcool su rosmarino, lavanda e menta. Il suo uso ottenne un effetto miracoloso; acquistò una seconda giovinezza tanto da essere chiesta in sposa dal Granduca di Lituania,Carlo Alberto.
Sulla base di questa leggenda tutt'oggi prosperano numerose aziende di cosmetici; ogni tanto qualcuna di esse dichiara di aver ritrovatoi diari segreti della regina Isabella e quindi di essere in grado di produrre il vero Elisir di Giovinezza.