Al giorno d'oggi è possibile soltanto immaginare l'effetto scenografico e la funzione che svolgevano i giardini segreti di Villa Borghese, perchè a quello sul lato destro guardando la facciata dell'odierna Galleria Borghese è stato sostituito il muro in prosecuzione del primo piano del fabbricato con una cancellata ed è stato separato dalla costruzione con una strada.
Al tempo della loro costituzione dal 1610 al 1633, su commissione del cardinale Scipione Borghese, altro non erano che un prolungamento ai due lati dell'abitazione; da essa vi si accedeva direttamente ed erano considerati come due stanze all'aperto, seguendo, almeno in parte, la tradizione medievale dell'hortus conclusus dei monasteri, naturalmente adattandola alla vita sfarzosa dell'ambiente.
Nella seconda metà del 500 arrivarono in Europa numerose varietà botaniche dal nuovo continente da poco scoperto e anche dall'oriente per l'impulso dei traffici sopratutto ad opera di olandesi e inglesi.
Tra i nobili dell'epoca era di moda avere delle collezioni di piante nuove e rare per cui i giardini avevano anche la duplice funzione di decorazione ed esposizione.
Caratteristica comune dei giardini segreti di Villa Borghese è la commistione di agrumi, piante aromatiche e fiori; il fatto che fossero circondati da muri permetteva di coltivare gli agrumi a spalliera e consentiva di tenerli anche all'interno del giardino in quanto riparati dai venti, sopratutto di tramontana, estremamente nocivi per queste piante.
Intorno al 1680 venne aggiunto un terzo giardino, in prosecuzione del secondo, tra il padiglione dell'uccelliera e quello della meridiana.
Una quindicina di anni fa i giardini sono stati restaurati, o meglio, ricostituiti, rifacendosi a documenti dell'epoca: quadri, stampe, elenche di spese che elencavano le varie piante allocate, relazione di giardinieri, ecc...
Alle spalle della Galleria si trova, inoltre, un giardino formale con elementi del giardino all'italiana e alla francese, con fontana e varie statue, tra cui alcune copie dei Bernini, Pietro e Gian Lorenzo, aperto al pubblico come il resto del parco di Villa Borghese.
I giardini segreti, invece, sono visitabili soltanto in occasioni particolari, per es. durante la settimana della cultura o altre manifestazioni e sempre in numero contingentato, data la modesta loro estensione.
Io li ho potuti visitare in occasione della manifestazione "la conserva della neve" che si è tenuta il 17 - 18 - 19 sett. nel Parco dei Daini in prossimità di questi giardini.
Purtroppo non era il periodo migliore per godere della fioritura, come sarebbe invece a maggio, ma, comunque, si è poturo avere uno sguardo completo della loro composizione, anche perchè la visita è stata illustrata da una guida esperta.
GIARDINO ANTICO O DEI MElANGOLI
Sul lato sinistro della Galleria Borghese ( a destra guardando la facciata) è posto il Giardino dei Melangoli, così detto perchè vi erano coltivate numerose piante di aranci amari - melangoli. Queste piante venivano considerate delle vere e proprie opere d'arte e come tali venivano trattate; infatti i grandi vasi venivano collocati su colonne, piedistalli ecc.
In questo spazio sono coltivate numerose piante aromatiche come il rosmarino e la Santolina chamaecyparissus e alcune specie che ai tempi della loro realizzazione erano delle vere e proprie novità come la Nicotiana, mentre i vialetti sono perlopiù delimitati da Mirto tarentino.